Quest'anno Piccolo è bello ha deciso di "aprire" ad altre realtà "piccole" e virtuose al di fuori del comparto agroalimentare . Di qui è nata la collaborazione con l'Associazione Naxos Legge e il premio "Piccolo è bello" da assegnare a piccole case editrici indipendenti, un riconoscimento al lavoro di chi crede ancora nella cultura e nella diffusione delle idee attraverso i libri.

La premiazione avverrà giorno 9 giugno, nell’ ambito di Piccolo è bello, nella splendida cornice dei Benedettini a Catania. Ad accompagnare Alfio Grasso ci saranno autori e curatori di collane editoriali, tra cui Marinella Fiume e Dora Marchese.
Il premio: in vino, ovviamente!

La casa editrice premiata sarà:

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La casa editrice Algra, con i marchi editoriali Algra Editore e Il Soffio Edizioni, è stata fondata da Alfio Grasso nel 2013. Sin dalla sua nascita, ha spaziato nei settori della narrativa, della poesia e della saggistica attraverso l’apertura di diverse collane editoriali dirette da alcuni dei nomi più importanti della nostra letteratura, da giornalisti e da docenti universitari, garantendo sin da subito un taglio di natura umanistica alle sue pubblicazioni. Oggi, il suo catalogo conta più di ottocento titoli e vanta tra i suoi direttori e autori nomi come quelli di Maurizio Cucchi, Roberto Mussapi, Giuseppe Conte, Giorgio Galli, Franco Cardini, Gian Piero Brunetta, Neri Pollastri, Emilio Zucchi, Lia Levi, Maria Attanasio, Marinella Fiume, Domenico Seminerio, Margherita Verdirame, Antonio Di Grado e molti altri. Le sue pubblicazioni interessano diversi generi letterari, dal romanzo di formazione, a quello storico, al noir, al fantasy, alla letteratura per l’infanzia, alla saggistica (storica, cinematografica, letteraria, filosofica etc.), con collane legate all’Università degli Studi di Catania e comitati scientifici di carattere internazionale. Nel 2021 riceve il Premio per l’editoria indipendente “Arnaldo Lombardi” nell’ambito del Premio letterario “Vittorini”.

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Rosanna Romeo del Castello e Chiara Vigo, nel loro libro “L’Anima del Sautè”, ci raccontano i quaderni di ricette di Maria Vagliasindi, loro ascendente, Baronessa del Castello di Randazzo, dando vita ad un vero e proprio viaggio nel passato e regalandoci preziose informazioni sul modo di vivere e mangiare di una famiglia aristocratica etnea nella prima metà del Novecento. L’opera è autentica testimonianza di una cucina di contaminazione e della ricodifica culinaria europea che, dalla seconda metà del Settecento, si è ispirata alla corte di Francia, in un linguaggio anch’esso contaminato da italiano arcaico, dialetto siciliano, gallicismi e francesismi.